Psicosi

La psicosi, se vogliamo darne una definizione generica, è il più completo narcisismo, dal quale è praticamente assente ogni relazionalità con il mondo oggettivo così com’è.

(Erich Fromm)


Se nei casi di nevrosi un sintomo, un malessere, prende lo statuto di questione su cui riflettere, da interrogare, nelle psicosi tutto questo non accade. Anzi. Solitamente è chi sta vicino al soggetto che si rende conto che qualcosa non va, che il soggetto è “bizzarro”, mal si adatta alle regole, ha un eloquio particolare e può avere allucinazioni o deliri. Quello che vive chi sperimenta questi disturbi è un vero e proprio “distacco dalla realtà”, in cui le proprie convinzioni interne diventano la realtà. La sostituzione della realtà con la fantasia permette al soggetto di ripararsi dall’angosciante confronto con la realtà esterna, ritenuta frustrante ed insostenibile.

La psicosi rappresenta un’ampia etichetta diagnostica, ma ne esistono diverse tipologie, da forme più lievi in cui l’alterazione della realtà non è sempre così evidente, a forme più severe in cui la frammentazione e la compromissione del rapporto soggetto-realtà è ben evidente e dimostrato anche da una  serie di sintomi più marcati che fanno emergere i disturbi della forma del pensiero,(alterazione del flusso ideativo), del contenuto (ideazione prevalentemente delirante) e della sensopercezione (allucinazioni uditive, tattili, visive..).