Infanzia

I bambini sono come il cemento umido, tutto quello che li colpisce lascia un’impronta. 

(Haim G. Ginott)

L’infanzia è il suolo sul quale andremo a camminare per tutta la vita. 

(Lya Luft)

 


Durante l’infanzia si formano le nostre capacità emotive, cognitive e sociali che ci accompagneranno e caratterizzeranno in età adulta.  L’infanzia è un terreno delicato, sia perchè sbocciano e vanno sostenute capacità complesse e tra loro collegate, sia perchè proprio queste abilità saranno il terreno su cui andremo a camminare tutta la vita. Un blocco emotivo,ad esempio, avrà ripercussioni anche sulla sfera cognitiva e sociale e potrebbe manifestarsi anche con dei brutti voti a scuola, senza una sintomatologia più palese come negli adulti.

Nel corso dell’infanzia i genitori potrebbero sia notare anomalie dello sviluppo, (il bambino non parla, perde le competenze acquisite..), allora vi consiglio di cliccare qui.

Oppure alcune contingenze specifiche, come  ad esempio la nascita di un fratello/sorella, l’inserimento scolastico, la perdita di una persona cara, l’essere presi di mira dai compagni, potrebbero turbare lo sviluppo armonioso del bambino e dare avvio ad uno stato di malessere.

Ma un bambino come può esprimere il suo disagio?

Mi capita sempre più spesso di notare una dinamica alquanto curiosa: non sono più i figli a voler piacere ai genitori, ma i genitori ai figli. Ascolto storie di figli descritti come “tiranni”, inclini agli scoppi di ira e che dai genitori vogliono tanto, tutto e subito.

I modi di esprimere un disagio psicologico sono variegati, caratterizzati da  canali differenti quali ansia, paure, fobie, scoppi di ira, disturbi psicosomatici ed alterazioni fisiologiche (emicranie, mal di pancia ricorrenti, vomito), difficoltà linguistiche, di apprendimento e flessione del rendimento scolastico, alterazioni del controllo sfinterico o della vescica, problemi del sonno e dell’addormentamento.

Sta all’adulto cogliere i primi sintomi del disagio e non minimizzare e banalizzare la situazione, ma ricordarsi sempre che l’infanzia è un serbatoio dal quale poter sempre attingere: cosa se ne farà un adulto di un serbatoio pieno di insicurezze, malessere e rabbia?