I figli e il sesso: parlarne?

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Il sesso è sulla bocca di tutti, ma sono pochi i genitori che ne parlano apertamente con i figli!

Eppure dovrebbero… sì, in Italia l’età media per un rapporto sessuale è al di sotto dei 16 anni.

Cari genitori, sì i vostri figli hanno una sessualità ed è meglio che siate voi a parlargliene piuttosto che lasciare tutto l’imbarazzante discorso ai media, ai coetanei, a qualche cugino o conoscente.. L’imbarazzo a parlare di sesso, vagina, pene, rapporto sessuale, con i propri figli è giusto, il sesso non va banalizzato né deve diventare un discorso routinario della famiglia, ma nemmeno un taboo. Va vinto l’imbarazzo perché la sessualità non si apprende così come avviene per altre questioni: i vostri figli vi potranno somigliare nel modo in cui parlate, in cui fate amicizie, in cui interagite con gli altri. Ma la sessualità è velata, nascosta, è un aspetto intimo che però, allo stesso tempo, trapela in qualche modo. Un esempio? Raccontare storielle, barzellette, rievocare conquiste passate, aprire un dibattito in famiglia su questioni di sesso, giudicare un caso di cui si parla in TV, anche questi sono canali importanti per i vostri figli che si identificheranno, nel bene o nel male, in ciò che voi dite.

Se però la parte pulsionale può farsi sentire anche in maniera forte in un giovane, non è detto che cognitivamente ed emotivamente quello stesso soggetto sia altrettanto maturo. Questo dato non è da sottovalutare in quanto un giovane adolescente potrebbe sentirsi “pronto” ad un rapporto, ma in realtà non comprendere bene  quello che va a fare e le conseguenze.  I miti che dilagano tra i coetanei e sui media riguardanti la sessualità sono molteplici, inoltre solo un adulto può far comprendere ad un giovane quante dimensioni sono coinvolte all’interno di un rapporto sessuale che non riguarda solo due corpi, bensì due persone.

Lacan, lo psicoanalista francese, elogia il dramma “Risveglio di primavera” di Frank Wedekind, che tratta le problematiche dell’adolescenza e l’incontro con la sessualità di quattro quattordicenni.  Senza scendere nei dettagli riprendo l’importanza che attribuisce Lacan al risveglio dei sogni affinchè si risvegli anche la sessualità.  È quindi l’inconscio, anche tramite la strada del sogno, a svegliare le fantasie sulla sessualità.

Ma torniamo al triangolo genitori, figli e sessualità.

Se non è facile per il genitore iniziare un discorso del genere, nemmeno per il figlio è facile accettare che se ne parli, molte volte la frase che più comunemente dicono ai genitori è: “Grazie, già so tutto”.  Di fronte ad una risposta simile è necessario non lasciarsi scoraggiare, tornare a parlare con i propri figli ricordando che, in realtà,  sanno le informazioni che la società passa.

È fondamentale che i giovani ricordino sempre:

  • La possibilità di dire “No” ad un rapporto;
  • La possibilità di rifiutarsi a delle sfaccettature della sessualità;
  • La necessità di proteggersi da malattie sessualmente trasmissibili, quindi l’importanza del preservativo;
  • La possibilità di evitare gravidanze indesiderate;
  • Che possono contare sempre sui genitori per parlare di questi argomenti, non c’è nulla di cui vergognarsi.
  • Che la sessualità è una sfera intima, non c’è necessità che avvenga uno scambio di foto o video sul web o su wapp con il partner.

In bocca al lupo!

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